giovedì 17 febbraio 2022

La pena

 Oggi Gherardo Colombo, a Palazzo di Giustizia di Milano per "Mani pulite 30 anni dopo", ha cantato, in pratica, "Rubare per fame non è reato" (F. De Andrè) perché si è detto deluso dal "sistema della pena".

Un approccio simile al "Metodo Di Bella" (metodo rivoluzionario per la cura del cancro che principalmente cercava di approfondire il contesto organico a 360° nel quale si era sviluppata la malattia per poter meglio commisurare la cura, poi tacciato di antiscientismo), lo paragono in senso positivo: guardare il contesto nel quale si svolge un reato. Non lo si fa mai, dice lui. Il magistrato guarda l'atto e infligge la pena. 

Racconta di quando lui si è trovato a dover consentire l'incontro fra un ragazzino e il padre da lui stesso messo in carcere per rapina qualche tempo prima. E in quella situazione ha visto il suo atto, quello di infliggere la pena del carcere a quel rapinatore, nella sua interezza ed appunto si è visto come colui che ha condannato quel padre a non poter stare con il figlio. Parla di "un sistema lontano dalla vita vera."

Queste parole del Colombo vengono pronunciate poco dopo quelle, tante, di Sergio Cusani che di quegli anni fu, suo malgrado, protagonista e che ha descritto in una rapida carrellata di milamiliardi di lire che definivano la storia industriale e finanziaria d'Italia, Cusani che in conclusione ha detto di essere a disposizione di chiunque voglia analizzare ed elaborare in maniera "collettiva" quei fatti e quegli anni, interessante.

Colombo chiede scusa, ripetutamente, scusa per quello che sta per dire, scusa per il luogo in cui sta per dirlo. Chiede scusa al uditorio, fatto di giovani avvocati e magistrati, aspiranti tali e tali di vecchia data, e ultimo ma non ultimo Sergio Cusani: agnello sacrificale e simbolo del male nella stagione, "Mani pulite", che si vuole celebrare.

Gherardo Colombo ha dichiarato di aver lasciato la magistratura perché ad un certo punto non credeva più nel principale principio applicato da lui e dai suoi colleghi: la pena.

E' sintomatico osservare come alcune persone possano fare questa evoluzione, che per qualcuno può essere una involuzione ma poco cambia, da Dio a Diavolo, dal bianco al nero, da giudice a rapinatore... un esercizio, estremamente costoso, di empatia che ti porta a rinnegare ciò che eri quando per diventare ciò che eri hai fatto fatto un lavoro importante: non credo che nel pool di mani pulite fossero entrati i primi sei PM liberi in quel momento. Una evoluzione inevitabile però nelle grandi persone perché a guardare il video in cui Craxi riconosce davanti alle telecamere e ai suoi accusatori che sapeva da "quando portava i pantaloni alla zuava" che il sistema di finanziamento ai partiti era illegale e non se ne è mai dichiarato pentito, tirando dentro anche l'ex presidente della repubblica Napolitano.

Sicuramente l'uso della detenzione preventiva in maniera "leggera", il clamore mediatico, l'acclamazione popolare a "salvatori della patria" li aveva esaltati questi qua e quindi il cadere da così in alto deve essere stato molto brutto e sarà per questo che il pool si è disperso e disciolto in un allontanamento da quei fatti e da quei ruoli.