lunedì 11 giugno 2018

Perchè sono contro il "mercato"



Premesso che non appartengo a nessun "movimento" o "partito", non sono "comunista" e non sono nulla di classificabile: sono io e basta. Con la mia etica, i miei valori e le mie idee.

Ma sono contro il mercato perché:

- è disposto ad includere in un prodotto una componente chimica che fa male agli utilizzatori solo perché da una indagine si è scoperto che venderebbe di più se non si creasse del deposito sul fondo della confezione.
- è disposto ad investire in ricerca e sviluppo e aumentare il costo di un prodotto solo per impedire a gli utilizzatori di farne un uso alternativo: vi siete mai chiesti come mai i tappi delle bottiglie in plastica non sono "compatibili" ? Ma vanno bene solo per la marca ed il modello originale ? Perché da un tergicristallo per auto non è possibile smontare il gommino ed inserirlo in un'altro modello persino della stessa marca.
- ci martella giorno e notte con la pubblicità facendoci dare per scontato che abbiamo bisogno dell'auto nuova, dello smartphone nuovo, della lavatrice nuova. Quando il più delle volte non è così e ci basterebbe riparare l'auto che abbiamo alla quale non manca nulla, approfondire l'uso dello smartphone che abbiamo e che magari con un aggiornamento software torna come nuovo, che su youtube c'è un video su come smontare e sostituire il cuscinetto del cestello della lavatrice che abbiamo e che ci macchia le robe per soli 24 euro.
- se ne fotte dell'impatto ambientale che la spinta ad i consumi determina: avete mai pensato che se avete dei pomodori piantati in giardino andate alla pianta, ne staccate quelli che vi servono e li consumate. Invece se li prendete al supermercato essi sono contenuti in una confezione di cartone avvolta in del cellophane e che quando andiamo alla cassa ci mettono il tutto in un ulteriore imballo che è il sacchetto di plastica per portarli a casa. 3 strati di confezionamento, rispetto a 0 quando è raccolto e consumato.
- ci mostra donne super fighe, per lo più ritoccate o digitalmente o chirurgicamente così tanto aderenti al modello di bellezza del targhet che alla fine anche una VERA bella donna passa in secondo piano rispetto a quel modello.
- ci convince che <<la cellulite è una malattia ... >> e quindi la devi curare con gli appositi farmaci, che però <<possono avere contro indicazioni anche gravi>>
- ci spinge al gioco d'azzardo delle macchinette mangia soldi, del lotto, dei gratta e vinci... perché <<se non giochi non vinci>> e però <<può causare dipendenza patologica>>
- ci costringe a credere a delle bugie per essere felici.

Questo video (nel quale, per coerenza, vi prego di cliccare su "SALTA" la pubblicità appena possibile), postato da una carissima amica (con la quale vivo una sintonia di pensiero rara) rimarca quello che ho sempre pensato e sostenuto, ma in più fornisce un suggerimento per superare tutto questo (e di quest'ultima cosa cercherò di fare tesoro e proporre una possibile soluzione oltre a dare sfogo alla mia voglia di critica, per essere costruttivo): e allora l'unico modo per difendere la nostra identità e preservare i nostri processi mentali dall'assimilazione passiva di un mare di merdose idiozie, la SOLA cosa, è leggere per stimolare l'immaginazione e la libertà di pensiero e coltivare la nostra coscienza secondo il nostro sistema di credenze. Fidatevi: l'unico modo per sopravvivere è preservare la nostra mente. [cit. Detachment]
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