giovedì 17 dicembre 2015

Non in mio nome !!!


Quando sganciate le bombe, non lo fate in mio nome.
Quando da forze dell'ordine picchiate un ragazzo, non lo fate in mio nome.
Quando salvate le banche , non lo fate in mio nome.
Quando permettete di trivellare il nostro mare, non lo fate in mio nome.
Quando pubblicizzate farmaci che 'possono avere controindicazioni anche gravi', non lo fate in mio nome.
Quando dite che la cellulite è una malattia, non lo fate in mio nome.
Quando detassate i ricchi, non lo fate in mio nome.
Quando fate in modo che la Sanità sia un affare per qualcuno, non lo fate in mio nome.
Quando insabbiate la verità, non lo fate in mio nome.
Quando inquinate e stuprate il nostro pianeta, non lo fate in mio nome.
Quando lasciate morire in mare anche l'ultimo degli esseri umani, non lo fate in mio nome.
Quando dite che ci vorrebbero le ruspe, non lo fate in mio nome.
Quando approfittate del vostro potere nei confronti di un debole, non lo fate in mio nome.
Quando instillate l'odio e l'ignoranza nelle future generazioni, non lo fate in mio nome.
Quando non fate la 'cosa giusta' ma solo quella che vi porta vantaggi, non lo fate in mio nome.
Quando discriminate per genere, razza o livello sociale, non lo fate in mio nome.


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martedì 24 novembre 2015

Innovare !!!

Si è concluso domenica scorsa l’Italian Digital Day, la prima convention dei Digital Champion(s) italiani,  e il Presidente del Consiglio ha firmato, con il suo intervento, una serie di punti sull'innovazione che viene declinata da questo governo, a mio avviso, in questo modo:


0) Il digitale è "la più grande occasione che l'Italia ha per essere se stessa. Dobbiamo evitare che il digitale sia soltanto un divertissement, una cosa per addetti ai lavori, per secchioni" M.Renzi 
1) Banda Ultralarga... tutto fermo da mesi.

2) Gli investimenti nella scuola, per favorire l'innovazione, non hanno una regia ma viene demandata a delle singole persone all'interno degli istituti scolastici.
3) Tutto viene definito come SMART ma poi non esiste un piano attuativo ne propositivo
4) SPID dato in mano al "mercato" e ci sarà imposto a pagamento (fortunatamente qualcuno si oppone (1))
4) La vera azione innovativa consisterà nel "taggare" tutti i soggetti inquadrati dalle telecamere di videosorveglianza sparse ormai ovunque e questi sono gli ulteriori danni del terrorismo.


"Fuffa" qualcuno l'ha definita, anche perché mentre si esaltava la platea con questi discorsi, in Parlamento si discuteva la legge di stabilità con la quale si tagliano i fondi per il digitale nella PA (2)... qualcun'altro ha parlato di "soluzionismo tecnologico" e di "tecno-entusiasmo pericoloso" (3).

Sicuramente è vincente l'idea di cercare consenso in un ambito che è molto "passionale" ma di contro c'è il fatto che su gli aspetti tecnici non si può essere approssimativi ne parlare per "spot", fatelo nei comizi elettorali. Non quando si tratta di innovazione. 
Quindi chiacchiere che non vedranno una attuazione sollecitata dal Governo, se la vedranno una qualche attuazione, sarà per iniziativa responsabile dei singoli che purtroppo andranno avanti senza una regia unica e fra qualche anno stra-pagheremo qualche agenzia che si occuperà di integrare servizi che DEVONO essere integrati perché abbiano un senso, che devono essere riscritti per essere utili.


Ma non so se mi dà più fastidio la retorica con la quale si cerca di far passare questo per un Paese in via di innovazione o il contrasto fra i "digital champions" e i "digital minions" (4) perché qui o sei di una squadra o sei dell'altra, tutto è ridotto alla tifoseria da stadio. Se mi da fastidio che un elemento strategico come l'innovazione venga gestito da "volontari", che dietro a questi volontari ci sia una associazione con degli sponsor commerciali...


Sarà il mio disappunto per questo approccio che mi ha fatto trovare per caso un mio vecchio documento sull'Innovazione che riporto.


Ce lo dice anche l'Unione Europea: l'innovazione è un importante motore di crescita che in Italia non viene adeguatamente sfruttato (5). L'innovazione può essere sicuramente una ricetta anti-crisi per le aziende se viene applicata per perseguire questi obiettivi: 



1) Risparmio

2) Controllo
3) Nuove modalità di vendita

1) Risparmio
Si fa sempre più riferimento, in ambito ICT, al TCO (Total Cost of Ownership - Costo Totale d'Acquisto) come elemento da tenere in considerazione nelle scelte relative alle soluzioni informatiche. Questo perché il costo di una soluzione non è dato solo dal costo di acquisto, ma, dal costo di acquisto + costo di personalizzazione + costo di manutenzione + eventuale costo di migrazione ad altra soluzione. Tutti questi costi vengono solitamente celati dai fornitori di soluzioni ICT. Per risparmiare sul TCO la soluzione è l'Open Source. Non è possibile, con questo, legare come avviene oggi un cliente ad un fornitore di soluzioni ICT perché queste possono essere manutenute da chiunque essendo a sorgente aperto. Quindi i costi di acquisto o di manutenzione sono liberamente contrattabili sul mercato perché legati solo alle tariffe orario di tecnici che non devono per forza appartenere all'azienda o ai partner dell'azienda fornitrice della soluzione. Acquistare un prodotto Microsoft o Sap o Oracle significa fidelizzarsi a questi marchi e alle loro catene di partner che, facendo cartello, applicano tariffe vantaggiose non per l'acquirente finale. Per questo spesso le offerte di questi marchi hanno costi di acquisto bassi, o almeno allettanti. A questi costi si aggiungeranno quelli di assistenza e manutenzione che non saranno dettati dal mercato ma dai partner di questi grossi marchi. 


Nelle soluzioni Open Source ci si può rivolgere, per la manutenzione, all'azienda che ha fornito la soluzione, alle community che stanno dietro ad ogni prodotto oppure a tecnici a chiamata che non devono per forza appartenere all'elite delle società abilitate a manutenere queste soluzioni, ma sono semplicemente tecnici competenti. 



Ulteriore elemento di risparmio è offerto dalla possibilità di acquistare, ormai tanti, servizi in modalità "Cloud" che solitamente presenta un canone molto vantaggioso perché spalmato su un periodo di tempo molto ampio e perché i costi, che il fornitore deve sostenere per fornire la soluzione, sono nettamente più bassi di quelli relativi alle soluzioni in casa. 



2) Controllo

La complessità dei processi produttivi e di business oggi porta le aziende, piccole e grandi, a perseguire il loro business con una articolata rete fatta di micro attività che possiamo aggregare in questi tre gruppi principali: 


- gestione dei rapporti con i fornitori

- gestione dei rapporti con i clienti
- magazzino


Ognuno di questi gruppi andrebbe dettagliato per raggiungere l'elemento di dettaglio della micro attività svolta, cose come pubblicità, fidelizzazione dei clienti, rapporti con le banche ecc. Ogni azienda è costretta a gestire tutte queste attività e l'enorme quantità di informazioni che queste attività generano o per le quali bisogna produrre informazioni. Conservare queste informazioni e, magari, poterle confrontare, si pensi a proposte commerciali, o recuperare facilmente e in tempi brevi, si pensi a gare in scadenza. Il fatto che ad oggi si lavori sempre più con informazioni "dematerializzate", niente più carta o sempre meno, rappresenta un supporto alle soluzioni informatiche che possono aiutare a gestire queste informazioni. 



3) Nuove modalità di vendita



La rete è il mezzo al quale la stragrande maggioranza di consumatori si rivolge per comprare o verificare i prezzi prima di un acquisto. Innovare le proprie infrastrutture con tecnologie informatiche moderne consente, intrinsecamente, la possibilità di usare l'ecommerce per aprirsi a nuovi mercati. 





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martedì 8 settembre 2015

A Pesaro chiedono a Microsoft se è meglio l'Open Source o Office365


I metadata di un documento 
creato nel 2015 a Pesaro usando una 
versione di OpenOffice del 2010.
Fonte: TechRepublic

E la risposta è scontata.
Ad essere ermetici il mio post si potrebbe fermare qui dal momento che, mediante i sociale, siamo stati bombardati da questa notizia "L'Open Source costa troppo, Pesaro torna al software a pagamento" secondo la quale Pesaro avrebbe speso 300 mila euro per la migrazione da Microsoft Office a OpenOffice per poi, dopo pochi anni tornare sui propri passi e adottare Office365 (la soluzione per la produttività d'ufficio, leggi Microsoft Office, nel cloud Microsoft).
La risposta è scontata, si diceva, in riferimento al fatto che a Pesaro ha chiesto a Microsoft uno studio per valutare se è meglio l'Open Source o è meglio il software di Microsoft... come chiedere ad un rivenditore di auto usate se è meglio comprare l'auto nuova o quella usata... la risposta è scontata.
Quindi i social e i blog si settore hanno dato risalto alla notizia "L'Open Source costa troppo meglio Microsoft".
Chiaramente le cose non stanno così ma vuoi mettere quanto è utile avere, per Microsoft, un caso del genere per sostenere la lotta contro l'Open Source nella pubblica amministrazione che è la naturale evoluzione alla quale si sta opponendo con tutte le sue forse.
Interessante l'articolo "Microsoft: al comune di Pesaro i conti non tornano" nel quale l'ottimo Paolo Vecchi fa quello che ognuno dovrebbe fare se è in qualche modo interessato ad una questione: verificare. E verificando i conti non tornano.
Fin qui l'analisi sui fatti ma allargando la visuale c'è un'altra analisi interessante fatta nell'articolo di Stefano Epifani "Microsoft: da MSN al Comune di Pesaro come sbagliare tutto e vivere felici" nel quale ci racconta tanti errori di strategia di questa mega-compagnia americana...
Io vorrei porre l'attenzione su un "piccolo" problema di SICUREZZA NAZIONALE, si proprio quella che si invoca quando si parla della proprietà della rete di telecomunicazione che "... non può andare in mani straniere per questioni di sicurezza nazionale": in questo caso non si vogliono proteggere i doppini telefonici, chiaramente, ma le informazioni che ci viaggiano sopra. E poi usiamo software chiuso di una compagnia americana ? Migriamo a Office365 mettendo sui server di una compagnia straniera delibere, progetti e dati sensibili di tutti i cittadini italiani ? Questa o è ipocrisia oppure ignoranza, e queste notizie forse sono peggio delle tante bufale della rete.
Come succedeva per Windows ora mi rivolgo la solita domanda: "Ma se l'Open Source è così buono perché quasi tutti usano software closed ?" La risposta è semplice, ed è confermata  dai fatti di Pesaro: a supportare l'Open Source c'è sono una comunità di tecnici e appassionati, se a supporto dell'Open Source ci fosse una compagnia privata con interessi economici (?) Microsoft non avrebbe speranze.

Aggiornamento: qui trovate una comparazione con qualche elemento in più, come ad esempio il fatto che a Pesaro nel 2015 usavano una versione di OpenOffice 2010... per fortuna non lo sono ma se fossi un "mal-pensate" potrei credere che tutto quanto è stato costruito ad-hoc.


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mercoledì 22 luglio 2015

Su Hacking Team e co.


Una considerazione a margine, che non ho trovato altrove, sulla faccenda degli spyware va fatta.
E' collegata alla "qualità" del software che viene utilizzato sempre più diffusamente e sempre in più ambiti.
La considerazione è anche collegata direttamente anche al confronto "Open Source" e "Closed Source", che appassiona tanti.

Uno spyware è una piccola applicazione installata in maniera inconsapevole dall'utilizzatore di un dispositivo informatico (SmartPhone, PC, tablet...) che consente a qualcuno di monitorare l'attività svolta dall'utilizzatore sul dispositivo.
Le implicazioni sulla privacy e sulla perdita di libertà che si subisce da queste applicazioni le lascio a sociologi e giuristi.
La mia considerazione è tecnica: se vi passasse per la mente di dire

"Ok, che lo Stato spii da fastidio solo a chi ha la coda di paglia"

vi avviso che uno spyware è un servizio attivo sul vostro dispositivo che crea una "falla di sicurezza". In questa falla si può insinuare lo Stato che ha predisposto l'attività di spionaggio (e fin qui qualcuno potrebbe restare indifferente, qualcuno) ma si può insinuare anche chiunque altro abbia le poche competenze necessarie ad analizzare il tipo di falla che il vostro dispositivo ha e come poterla usare per impossessarsi dei vostri dati.

Sareste contenti e tranquilli di tenere la porta di casa sempre aperta ?
E se considerate che le applicazioni software infettabili con gli spyware controllano anche centrali elettriche, dispositivi biomedicali ed aereoporti ?

Non sarebbe bello che dentro queste applicazioni, chi lo sa fare, possa metterci gli occhi e le mani ?




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